IN ITALIA MUOIONO IN MEDIA TRE PERSONE AL GIORNO SUL POSTO DI LAVORO – DOVE SONO GLI INVESTIMENTI SULLA SICUREZZA?

Le immagini strazianti della strage alla centrale idroelettrica di Suviana sono ancora impresse nella mente di tutti gli italiani. Sei vittime ed un disperso è il bilancio della misteriosa esplosione che ha scosso l’intero Paese. L’ennesimo incidente mortale sul lavoro che andrà a gravare su un dato complessivo già preoccupante ed inaccettabile.

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail in tutto l’arco del 2023 sono state oltre 585mila, di cui 1.041 mortali (un dato in leggero calo rispetto all’anno precedente, ma pur sempre allarmante). Risultano, invece, ancora in aumento le malattie professionali, che sono arrivate a circa 73mila (+19,7% rispetto al 2022). Non solo, fra gli incidenti mortali sono diminuiti quelli definiti “in itinere” ovvero nel tragitto casa-lavoro, a fronte di un aumento di quelli avvenuti direttamente sul luogo di lavoro.

Di questo passo, i numeri del 2024 potrebbero addirittura superare i già drammatici dati dell’anno precedente. Se nei primi due mesi del 2023 in Italia abbiamo assistito alla morte di 87 lavoratori, quest’anno si è registrato un aumento di oltre il 20% salendo già a febbraio a quota 105 decessi. 

È ormai evidente come nel nostro Paese manchino investimenti mirati alla sicurezza sul posto di lavoro, i Governi sembrano sembrano essere più attratti da una costosa transizione energetica che al rinnovamento delle nostre strutture strategiche nazionali, come evidenziato da un recente intervento di Gianni Alemanno, Segretario Nazionale di Indipendenza: 

“Siamo sconvolti per la strage di lavoratori  nella Centrale idroelettrica di Suviana, cose che non dovrebbero mai accadere e che invece accadono ancora in un paese dove non si fa nulla per tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Per Suviana la scarsa sicurezza era stata sollevata più volte senza ricevere risposte. Si pensa a finanziare la transizione green attraverso l’acquisto di impianti fotovoltaici ed eolici dalla Cina ma non ad investire per rendere più sicure e moderne le nostre centrali idroelettriche. E non solo. Vedremo i nostri governanti partecipare ai funerali per poi dimenticarsi di questi problemi? Invece di pensare alla transizione Green come la vuole la Commissione Europea, investiamo sulla sicurezza del lavoro e sulle nostre centrali idroelettriche che sono l’asse portante della nostra sostenibilità energetica e che non devono essere privatizzate su diktat dell’UE.”