L’Ungheria ha assunto la Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea lanciando lo slogan «Make Europe Great Again» – ossia «Rendere l’Europa di Nuovo Grande» – e ha intenzione di farlo a partire dal «portare l’Europa più vicina alla pace», come ha dichiarato il Primo Ministro – Orbán.
Quando – prima o poi – la Russia e gli Stati Uniti avranno dei colloqui – forse con la rielezione di Trump – «dove sarà l’Europa?» «Chi promuoverà i suoi interessi… e quali interessi?» Si domanda giustamente Orbán.
Il Primo Ministro d’Ungheria ha quindi deciso di recarsi immediatamente in Ucraina per incontrare Zelenskij e invitarlo a prendere in considerazione l’approvazione di un cessate il fuoco «che potrebbe offrire l’opportunità di accelerare i colloqui di pace».
Orbán ha poi avuto – a sorpresa – un incontro con Putin a Mosca, mandando su tutte le furie i guerrafondai di Washington e Bruxelles, ma la sua iniziativa diplomatica è servita a ricordarci un’ovvietà, ovvero che la pace si raggiunge solo coinvolgendo nei negoziati entrambi i belligeranti.
Il Primo Ministro ha inoltre scritto un duro editoriale pubblicato sul settimanale statunitense NewsWeek, dove accusa che per la NATO «al posto della pace, l’ordine del giorno è la ricerca della guerra. Al posto della difesa c’è l’offesa».
In nostro Paese dovrebbe ora seguire la rotta tracciata da Orbán, seguendo la sua vocazione di ponte di Pace e dialogo fra Oriente e Occidente, per tornare protagonista nella scena internazionale e perseguire i nostri interessi nazionali!